Faresti provare la cocaina ai tuoi figli?

Sto leggendo un libro molto interessante sulla dipendenza dalla tecnologia. Lo porto ogni mattina con me in spiaggia ad Alghero, e tra un bagno e l’altro cerco di capire cosa suggerisce la ricerca in Psicologia: come smettere di essere schiavi del…

Sto leggendo un libro molto interessante sulla dipendenza dalla tecnologia. Lo porto ogni mattina con me in spiaggia ad Alghero, e tra un bagno e l’altro cerco di capire cosa suggerisce la ricerca in Psicologia: come smettere di essere schiavi del cellulare?

Il primo passo: non sottovalutarne gli effetti negativi, smettendo possibilmente di concentrarsi solo sugli aspetti positivi della tecnologia.

Sembra un passaggio scontato.

Eppure l’uomo ci è già cascato decine di volte in questo tranello. Un esempio? La cocaina.

Cocaina e bambini.

Faresti provare gli effetti positivi della cocaina ai tuoi bambini? Immagino di no.

Però ci pensi? Bambini iper-produttivi, infaticabili, loquaci, socievoli, che praticano decine di attività durante il giorno, studiano di notte, dormono qualche ora e poi al mattino via di nuovo. Un paio di colpi e si riparte a manetta.

Niente male, no?

Se hai tutte le rotelle apposto, in questo momento stai pensando che io sia letteralmente fuori di testa.

Certo, perché mai dare una droga a tuo figlio, conoscendo gli effetti negativi a cui andrebbe incontro? Eppure un secolo fa alcuni illustri personaggi, tra cui il padre della psicanalisi Sigmund Freud, utilizzavano costantemente la cocaina incuranti dei possibili effetti negativi, ma attirati e sedotti dai vantaggi che la sostanza procurava in termini di produttività ed energia.

Alla fine si sono schiantati.

Ebbene si, Freud pippava.

L’avresti mai detto?

Freud non è di certo famoso per le sue teorie evidence based: nessuna dimostrazione scientifica di inconscio, pulsioni, Super Io ecc. Il suo impianto teorico ha però avuto un impatto senza precedenti sulla Psicologia e su larga parte della cultura umanistica di fine Ottocento: non è un caso se anche tu l’hai studiato alle Superiori. Anche se non è tutta farina del suo sacco, Freud è riuscito a costruire un corpus di teorie e metodi terapeutici vastissimo e completo.

Molti Psicologi non conoscono il lato “sperimentale” di Freud: fu un acceso promotore dell’uso della cocaina, che si concretizzò con la pubblicazione nel 1884 di un saggio intitolato Sulla coca. Ne faceva un uso quotidiano perché gli dava energia e lo aiutava a curare i suoi attacchi depressivi. Ne fece una questione sperimentale assumendo un triplice ruolo: scienziato, cavia, narratore scientifico.

Dopo un anno di esperimenti su di sé, Freud capì che la cocaina faceva anche danni. Ma fu solo dopo 12 anni che smise di utilizzarla. Ci ha messo giusto un attimo.

C’è coca e coca.

Freud non fu il solo a farsi fregare dalla cocaina. Alla fine della Guerra Civile americana, nell’aprile del 1865, il colonnello dell’esercito confederato John Pemberton si beccò prima una pallottola, poi una sciabolata tra petto e stomaco. Sopravvissuto incredibilmente, ebbe bisogno di dosi sempre maggiori di morfina per alleviare il dolore causato dalla ferita: sviluppò quella che chiamiamo tolleranza al farmaco.   Anche Pemberton era uno scienziato, un chimico per l’esattezza. Consapevole di doversi disintossicare dalla morfina, si mise a sperimentare: serviva qualcosa di nuovo, in grado di alleviare il dolore ma senza creare dipendenza.

E inventò la Pemberton’s French Wine Coca: vino, foglie di coca, noci di cola e damiana. Nel 1886 il proibizionismo locale convinse Pemberton a togliere il vino dalla ricetta. Che poi rivendette per quattro soldi a due menti illuminate del marketing: Woodruff e Bradley, due geni che la resero famosa in tutto il mondo. Avrai capito che stiamo parlando della Coca Cola. Il povero Pemberton invece divenne dipendente dalla cocaina, e morì senza un soldo come il peggiore degli sfigati.

E quindi?

E quindi torniamo all’inizio. Un secolo fa tutti erano innamorati degli effetti positivi della cocaina, sottovalutandone gli effetti negativi, comunque documentati. Per questo motivo poco fa sorridevi della mia proposta: far provare la cocaina ai tuoi figli.

Una pazzia, no?

Decine di studiosi, tra cui Adam Alter, ritengono che le tecnologie (smartphone in testa) stiano accecando le masse grazie ai considerevoli vantaggi che portano con sé. Ma che in un futuro non molto lontano tutti pagheremo a caro prezzo l’abbuffata tecnologica che caratterizza la nostra epoca.

E magari il Daniel Bulla del futuro un domani scriverà un post (ammesso che esista ancora la scrittura), iniziando con una domanda provocatoria: faresti usare il cellulare al tuo bambino?