Cambiare il comportamento utilizzando la statistica

Ti ricordi a scuola quei problemi di matematica tanto simpatici? Si proprio quelli con uno, due numerini, che quando li guardavi pensavi: “Ma è impossibile da risolvere, mancano i dati!”. Il professore ti rassicurava: “Hai tutto quello che ti serve”,…

Ti ricordi a scuola quei problemi di matematica tanto simpatici? Si proprio quelli con uno, due numerini, che quando li guardavi pensavi:

“Ma è impossibile da risolvere, mancano i dati!”.

Il professore ti rassicurava: “Hai tutto quello che ti serve”, e tu rimanevi con la bocca spalancata, uno scorfano davanti a quella pagina maledettamente bianca.

Alla ricerca della soluzione.

Come abbiamo visto in altri articoli, il nostro cervello utilizza delle strategie cognitive, dette euristiche, per risolvere i problemi soprattutto quando mancano informazioni. Non ti è chiara la direzione, quindi per prove ed errori, o avvicinamenti progressivi, cerchi di scoprire un nuovo percorso sperando che ti porti alla soluzione del problema.

Il punto è che spesso l’euristica te li crea i problemi.

Questo avviene perché il nostro cervello è piuttosto pigro, quindi si lascia guidare dalle proprie teorie implicite nell’analizzare la situazione, seguendo un’euristica, di solito la più comoda. Evitare gli sforzi in primis, sembra suggerirti il cervello.

Una delle strategie di cui siamo più ghiotti è detta euristica della disponibilità. In assenza di informazioni tendiamo ad utilizzare quelle più salienti, appunto disponibili, cioè quelle che il nostro encefalo ricorda con maggiore probabilità. Molte persone associano una lingua dell’Est con la criminalità proprio in virtù di questo meccanismo, e reagiscono costruendo pregiudizi sociali devastanti.

Questo si chiama “seguire il gregge”.

Da un punto di vista sociale questa euristica influisce pesantemente su alcuni comportamenti disfunzionali, come l’abuso di alcolici e di sigarette tra gli adolescenti. Al liceo gli studenti percepiscono che tutti i loro compagni si sfondano nel fine settimana: il cervello rimanda loro con facilità (euristica della disponibilità) immagini di ragazzi ubriachi e soprattutto felici di esserlo. E questo aumenta la probabilità che tutti consumino più alcolici, perché i ragazzi lo percepiscono come un comportamento socialmente diffuso, e quindi accettabile (o doveroso).

A questo punto dovresti avere chiaro l’impatto che l’euristica ha sulla percezione del dato statistico, e quindi sull’impatto comportamentale tra gli adolescenti. Perché nella realtà non è vero che la maggior parte degli adolescenti si devasta, così come non è vero che la maggior parte delle persone che provengono dall’Est europeo si dedica ad attività criminali.

Come si cambia il comportamento, smettendo di seguire il gregge.

Abbiamo visto che gli studenti tendono ad abusare di alcolici e di sigarette soprattutto perché percepiscono, erroneamente, che la maggior parte dei compagni ne abusa. L’economia comportamentale si è occupata in modo concreto di problemi come questo, utilizzando le presentazioni corrette del dato statistico.

I risultati sono entusiasmanti.

Tra le ricerche più famose, c’è quella di Linkenbach e Perkins del 2003 intitolata “Most of us are tobacco free“, nella quale agli studenti del Montana vengon presentati dati statistici che mettono in evidenza quanto la maggior parte (70%) dei ragazzi non fuma. Questo tipo di presentazione ha avuto effetti notevoli sulla percezione sociale, riducendo il consumo di sigarette tra gli adolescenti.

Gli studi di Linkenbach e Perkins culminano nel 2010 in un’importante campagna di sensibilizzazione circa l’utilizzo di alcolici alla guida. Qui trovi la ricerca completa. Anche qui i risultati sono davvero incoraggianti: presentare dati statistici corretti ha ridotto l’utilizzo di alcolici alla guida e aumentato la presenza di autisti designati (che dovendo guidare non bevono) nella popolazione del Montana con età compresa tra i 21 e i 34 anni.

La campagna ha utilizzato soprattutto lo slogan “Montana young adults (4 out of 5) don’t drink and drive”

Quindi, a cosa ti è servito questo articolo?

Performance, convivenza e statistica. Dal consumo della carta all’utilizzo del riscaldamento, passando per cialde del caffè, acqua ecc. In ogni ufficio i problemi di convivenza spesso sono correlati al modo scorretto di usare spazi e risorse comuni. Più l’azienda è grande, maggiore sarà la probabilità di veicolare questi comportamenti basati sulla scorretta percezione delle norme sociali: “tanto lo fanno anche gli altri, per cui anche io lo faccio”.

A questo punto hai tutti i dati che ti servono per risolvere il problema e capire a cosa ti può servire questo articolo.

Non rimanere lì con quella faccia da scorfano, dai…e soprattutto smetti di seguire il gregge.